venerdì 22 febbraio 2008

Informazioni varie

Il committente afferma quanto segue:
a)la vendita di un immobile non genera mai plusvalenze, questo significa che allla vendita dell' immobile si "volatilizzano" il soldi derivanti dalla vendita dell' immobile?Non si capisce, nell' ultimo post ha giustamente affermato il contrario ovvero che il denaro finisce sul conto.
b)i titolari del rapporto forniscono all'istituto precise disposizioni per i cda delle società partecipate: era stato detto che potevano anche non fornire indicazioni e che la banca avrebbe dovuto asteneri dal voto, è così?
c)in caso di clienti cointestatari di una fiduciaria occorre il consenso all'unanimità per fare votare la banca.Cosa succede se questo non avviene?La banca si astiene?
d)esistono altre figure oltre a quelle degli impiegati fiduciari, teniamo conto di queste figure nel nostro modello e se si dobbiamo fornirgli delle operazioni di accesso ai dati?
Queste eventuali operazioni sono diverse per ogni tipologia degli impiegati o sono uguali per tutti (ad eccezione dei fiduciari) non consentendo soltanto la visualizzazione dell'anagrafica dei clienti fiduciari e delle relative associazioni ai beni presenti?

Alcune domande:
1)Cosa sono le cedole fisse e variabili?
2)Cosa sono il numero di quote costituenti il capitale sociale della società e valore di carico delle quote possedute in riferimento alle società non quotate possedute dai clenti?
3)Va tenuta traccia delle eventuali modifiche apportate alle anagrafiche dei clienti?
4)I valori dei titoli siano azioni o altro variano nel tempo? Quali sono le informazioni che ci interessano di questi?

2 commenti:

Giuseppe Pitta ha detto...

La plusvalenza è la differenza tra il prezzo di vendita di un bene e il prezzo di carico. I soldi non si "volatilizzano", semplicemente non c'è nessun guadagno/perdita.
Ovviamente i soldi derivanti dalla vendita finiscono nel conto.

Il committente ha supposto che i titolari agiscano sempre con firma congiunta, quindi all'unanimità => non esiste il disaccordo e se anche ci fosse non interessa. Senza un indicazione esplicita IMHO l'istituto non dovrebbe neanche partecipare ai cda, influenzerebbe il numero legale.

Carlo Sartiani ha detto...

Prima di rispondere alle domande, ricordo a tutti gli studenti che BDL NON è un corso di finanza e che, quindi, lo scenario che stiamo descrivendo ha il solo scopo di addestrare gli studenti a progettare una base di dati di complessità accettabile. Vorrei, inoltre, complimentarmi con gli studenti per il buon livello di interazione che stanno mostrando.

a) L'idea di fondo è quella di non di doverci preoccupare dei versamenti fiscali indotti da una eventuale plusvalenza generata dalla vendita di un immobile. Ergo, ci limiteremo ad accreditare la somma ricavata sul conto corrente del cliente, senza procedere ad ulteriori azioni.

b) Nel caso in cui non vengano date disposizioni per una data votazione, la banca si astiene.

c) Il fatto che i cointestatari di un rapporto fiduciario non abbiano raggiunto un accordo su un particolare punto implica che essi non siano in grado di dare alla banca alcuna disposizione in materia: di conseguenza, si applica il ragionamento del punto b).

d) Non credo di aver ben capito. In ogni caso, un mio precedente commento ha chiarito quali siano le figure dell'organizzazione e quali siano i loro diritti sulle informazioni fiduciarie.

1) Un'obbligazione ha cedola fissa quando questa è predeterminata nel tempo e, in linea di principio, non muta durante la vita dell'obbligazione: ad esempio, un'obbligazione "Canistracci Oil" con cedola fissa al 5% pagherà ogni anno una cedola del 5%. Un'obbligazione ha cedola variabile, invece, quando questa può mutare nel tempo sulla base di alcuni parametri predefiniti.
Per una piccola introduzione alle obbligazioni rimando a questa voce di Wikipedia.

2) Supponiamo che Steve Jobs, Bill Gates e Michael Dell vogliano costituire una nuova società che si occupi della produzione di cibo per burropardi. La società viene dotata di un capitale sociale di 1000000 USD, suddiviso in un 500000 quote da 1 USD. Ciascun fondatore ha un numero di quote del capitale sociale proporzionale alla somma che egli ha versato inizialmente: Steve Jobs, ad esempio, avendo versato 400000 USD, riceve 200000 quote del capitale sociale.

Una quota del capitale sociale, quindi, rappresenta un pezzetto della società. Si osservi che, nel caso di società per azioni, le quote prendono il nome di azioni.

Per i nostri scopi il valore di carico di un bene, sia esso materiale (un telefono cellulare) che immateriale (un'obbligazione), corrisponde al prezzo di acquisto del bene.

3) Non ci interessa.

4) Il valore di uno strumento finanziario varia nel tempo. Le informazioni fondamentali che ci interessa rappresentare sono:

4.1) nome dello strumento (ad esempio, "Canistracci Oil 2018");
4.2) il codice ISIN (codice univoco);
4.3) il prezzo corrente;
4.4) il prezzo minimo e il prezzo massimo raggiunti nel corso dell'anno;

per le azioni:

4.5) data di pagamento dell'ultimo dividendo;
4.6) ultimo dividendo pagato;

per le obbligazioni:

4.7) cedola in corso;
4.8) prossima cedola;
4.9) pagamento interessi: trimestrale, semestrale, annuale;
4.10) scadenza.

Carlo Sartiani